All'insegna del proverbiale spirito di concordia che caratterizza questo blog, inauguriamo la rubrica Merde Umane, che premierà di volta in volta chi, per qualsiasi motivo, si distingua nel proprio campo.
Cominciamo sparando sulla Croce Rossa: i giornalisti italiani. Confessiamo di avere un debole per loro. Dopo l'ultima puntata di "Matrix", con "l'intervista shock" in carcere a Rosa Bassi (per chi non lo sapesse - beati voi -, la signora sarebbe un po' la versione italiana della Thurman di Kill Bill, una che ha pensato bene di vendicarsi del rumore del vicinato accoltellando a destra e a manca, donne, uomini, bambini, gerani...) e alla carotide dell'unico superstite della sua furia, siamo onorati di conferire il primo titolo di Merda Umana a... (drum roll):
Mentana sta al giornalismo come Jack Lo Squartatore sta alla chirurgia. Il tutto per dovere di cronaca, naturalmente. Nel mondo autoreferenziale della televisione italiana, qualcuno lo considera un'indipendente. O forse l'ha detto lui. Non ridete troppo forte, che disturbate i vicini. Non si mai di questi tempi.
Cominciamo sparando sulla Croce Rossa: i giornalisti italiani. Confessiamo di avere un debole per loro. Dopo l'ultima puntata di "Matrix", con "l'intervista shock" in carcere a Rosa Bassi (per chi non lo sapesse - beati voi -, la signora sarebbe un po' la versione italiana della Thurman di Kill Bill, una che ha pensato bene di vendicarsi del rumore del vicinato accoltellando a destra e a manca, donne, uomini, bambini, gerani...) e alla carotide dell'unico superstite della sua furia, siamo onorati di conferire il primo titolo di Merda Umana a... (drum roll):
Enrico Mentana
Mentana sta al giornalismo come Jack Lo Squartatore sta alla chirurgia. Il tutto per dovere di cronaca, naturalmente. Nel mondo autoreferenziale della televisione italiana, qualcuno lo considera un'indipendente. O forse l'ha detto lui. Non ridete troppo forte, che disturbate i vicini. Non si mai di questi tempi.
14 commenti:
Ne ho visto pochi secondi passando davanti alla televisione mentre la mia adorata consorte lo seguiva, forse con attenzione (dopo non ne abbiamo parlato). Però devo dire che l'idea non è male, è peggio.
Forse Mixer ai tempi del Moby Prince riusci a fare peggio. Potremmo dare a Mentana il titolo di Minoli del 2008. Comunque la mia disaffezione nei confronti dell'informazione giornalistica ha ormai valicato il punto di non ritorno. Mi sto chiedendo se almeno i risultati sportivi siano attendibili...
Anche a me viene in mente il Minoli dei bei tempi. Ma stiamo sempre migliorando. Qualcuno si domandava però: se uno stupido migliora, diventa più stupido? Confesso che Matrix non l'ho mai visto in vita mia e che sulla puntata in questione ci sono passato sopra con il telecomando per caso (non avevo un rullo compressore con cui passarci sopra in altre maniere). Mi è bastato. La mia ormai non è disaffezione, è un disgusto che si avvicina alla nausea. A volte - sarà per masochismo - provo a vedere quanti minuti resisto a "Studio Aperto": sempre meno. Ma secondo te hanno la tessera di giornalisti quelle persone che mettono la musica di fondo sui fatti di cronaca come se fosse fiction? Quelle che intervistano i citofoni? Quelle che passano senza soluzione di continuità da uno sventramento alle tette della Canalis? È il loro cinismo che non sopporto più. Li odio.
Con affetto.
Sinceramente che abbiano la tessera dell'ordine dei giornalisti non mi interessa. Mi fa piacere sentire che altri provano lo stesso "stupore" nello scoprire che c'è un bel sacco di m... che riempie i palinsensti, perchè la gente lo vede. Esempio "Amici" e "uomini e donne". Non mi capita praticamente mai di essere in casa a quegli orari o di aver tempo di gardare quegli obrobri, tanto che quando su Zelig ne facevano la parodia non la comprendevo. Poi complice un'influenza ci ho buttato un occhio e ho notato che il programma era decisamente più "estremo" della parodia di Zelig. ... mi manca Luttazzi...
ciao
La mia opinione sulla TV la conosci già ... credo tuttavia che il titolo andrebbe assegnato ex aequo alla
...
C'era questo link
http://www.gabriellacarlucci.it/2008/03/06/replica/
ma non è stato accettato. Scusa :-)
Le segnalazioni sono sempre ben accette, caro Lector. La rubrica darebbe per vari blog monotematici. Per cui dovrò limitarmi alle volte in cui qualcosa attraversa più o meno casualmente la mia soglia di attenzione. Però conto anche di attribuire qualche titolo honoris causa. E poi io volevo scrivere di letteratura e di filosofia! E non volevo neanche diventare volgare! Eterogenesi dei fini... Stanotte mi metterò il cilicio che mi ha regalato la Binetti per espiare le mie colpe.
Un'indipendente? E che, ha cambiato sesso? Gli apostrofi sono utili a tutti, anche a chi vuol scriver di filosofia, e perfino di letteratura!
Paolo il Giovane
In effetti LE apostrofi sono molto utili... ;-)
La mia rubrica é più bella ;)
Un saluto
Per niente!
;-)
Per la sezione "Carta stampata",
mi permetto di suggerire un premio speciale della critica a:
Magdi Allam
(ci mancava solo la conversione pasqualina)
Distinti.
O.
Caro Ostrov, l'ho vista oggi in tivvù purtroppo, la conversione in mondovisione del buon Magdi Allam, il quale al tiggì nazionale parlava come al bar: se un cristiano si converte all'islam bene; per il contrario c'è la pena di morte, facendo di tutto l'islam un fascio.
La storia di questo signore, che mi sembra di poter classificare come un già assiduo frequentatore di tribunette televisive, mi ricorda i "traumi" per il passaggio dall'inter al milan di illustrissimi sconosciuti, forse meno famosi di quelli legati alla questione plusvalenze. Sinceramente delle "conversioni" da una idea oggi fuori di qualsiasi contesto razionale ad un'altra che rappresenta il peggio della cultura europea, non mi appassiona... a proposito di tribunette ... ieri notte ho intravisto un tizio che sparlava (cosa fare altrimenti) di sindoni e di documenti medioevali, il tutto assoluitamente soporifero, molto più avvincente il libro di Eco "il nome della rosa" o il mitico Q del "non autore" Blissett.
Cordiali saluti a tutti
Riccardo
Caro Riccardo, purtroppo dagli ex-qualcosa o dai convertiti-a-qualcosa bisogna aspettarsi sempre un maggior integralismo verso ciò che ora disprezzano o hanno appena abbracciato. È questione di "identità", la più debole delle categorie filosofiche, per dirla con lo spagnolo Eugenio Trías. Saluti
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